Che belle le domeniche d’infanzia, le domeniche di fine primavera, ricordo … avrò avuto 8/9 anni, verso le 9 di mattina papà mi veniva a svegliare, facevamo colazione tutti insieme con il latte appena munto di Zio Aldo e Zio Bruno, e i biscotti tanti biscotti … poi ci cambiavamo, c’erano i vestiti da settimana e i vestiti della domenica, perche per andare a Messa ci voleva il vestito giusto, mica andavano bene tutti eh eh he … se la Messa era diciamo Ordinaria si andava nel banco, se invece era una Messa con qualche ricorrenza allora c’era la Cantoria e Papà andava a cantare e io nel banco (iniziai poi anche io in cantoria ma qualche anno dopo).
Finita la messa la tappa principale era il Tabaccaio per acquistare la mia copia di “Cioè” e per papà la “Gazzetta dello sport”. Poco dopo il Tabaccaio tappa dai nonni materni, per un salutino e via a casa a togliere questi vestiti troppo eleganti e composti per la selvaggia che c’era in me …
Attorno a casa all’epoca c’erano ancora i “Fossi” “Fossati” insomma “Le Bialere”, ormai non se ne vedono più, son state quasi tutte interrate … questi corsi d’acqua, passavano sotto la strada attraversandola incanalata in un tubo di cemento, con Papà prima di pranzo costruivamo una o due barchette di carta e poi mettendole nel “fosso” le facevamo andare ed io correvo dall’altra parte della strada per aspettare che uscisse dal tubo e sperare che la prima ad uscire fosse la mia …
Le domeniche d’infanzia erano proprio spensierate …
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