Ciao Gareth

Ciao Gareth

Come ogni volta che accade si è subito pronti a puntare il dito … ma ricordiamo bene una cosa, non lo ordina il medico di sedersi su quel sedile, Gareth è morto facendo ciò per cui viveva, era un professionista, e amava la sua passione, come Simoncelli, Toivonen, Cresto, Bettega, Morosini, Weilandt … e chissà quanti altri … si muore giocando a Calcio, si muore andando in Bicicletta, correndo in Moto, si muore bombandosi di Anabolizzanti o  praticando il  Nuoto, si muore attraversando la strada o andando al lavoro, si muore al lavoro …

Quasi tutti i miei amici e/o conoscenti reali o virtuali sono correlati tra loro dalla passione Rally, chi tra le storiche chi tra le moderne in un modo o nell’altro tutti ci siamo immedesimati in Gareth, che di colpo è diventato il marito, il fratello, il cognato il padre, il figlio l’amico di ognuno di noi … resta la tragedia certo, un brivido ci percorre perche realmente ci hanno sfiorato i pensieri peggiori, ma è anche vero che muoino spettatori, fotografi, commissari, persone sul ciglio della strada … certo il pensiero è andato a quei genitori in Galles che travolti dalla notizia si saranno disperati e con lui son morti anche loro … ma il destino, la fatalità, perche di questo si tratta non lo può mettere in conto nessuno, e allora via si parte con i “se” e i “ma” se l’auto fosse sbandata un metro prima, o un metro dopo, se il giorno prima, quando si sono “girati”  sulla ps non fossero ripartiti, se … se … se passiamo la vita ad aspettare qualcosa ci crediamo con tutte le nostre forze ed aspettiamo, che arrivi la bella notizia, il posto di lavoro tanto atteso, uno stipendio piu alto l’esito di un esame e poi quando non ci stiamo pensando più tutto arriva e come per incanto i pezzi del puzzle vanno al loro posto, siamo esseri umani, sbagliamo e commettiamo errori, ma Gareth che ovviamente non doveva e non poteva andarsene cosi, nella grande disgrazia se n’e andato facendo ciò per cui viveva proprio come ci ha detto più volte Paolo Simoncelli … ” lui non c’e più, ma l’unico modo perche io, padre accetti una simile tragedia è che se n’e andato facendo ciò di cui mai avrebbe potuto fare a meno… Marco faceva quello che gli piaceva, aveva dentro una forza spaventosa. Ed era felice. La cosa importante è che tuo figlio abbia un obiettivo: fare il medico, il calzolaio, il pilota, non importa. Se ha un obiettivo non può perdersi. Ma se tu glielo togli, lo rendi più fragile. I rischi si corrono anche a piedi per strada. Non puoi negare un sogno ad un ragazzino” [Cit. Paolo Simoncelli.]

R.I.P Gareth

1 commento

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    Condivido Enrica .. Questo e’ il nostro sport che facciamo chi per professione chi per passione .
    Sappiamo e conosciamo bene i rischi che abbiamo ogni qualvolta mettiamo il casco in testa e tutti cerchiamo sempre di dare il nostro meglio, nel limite delle nostre possibilita ,con tanta voglia e passione .
    Parole di solito quando succedono questi eventi se ne fanno tante , alcune a proposito altre fuori luogo ..
    Penso che ci sia una sola cosa da dire fatalità e destino …
    Per il resto ….. R.I.P. Gareth